ESG
CONSIDERAZIONI PRINCIPALI
- Le condizioni climatiche estreme stanno già avendo effetti significativi sulle attività operative, sui bilanci e sui ricavi delle imprese.
- Con inondazioni, tempeste e ondate di caldo sempre più frequenti e gravi, il clima sembra destinato a giocare un ruolo ancora più rilevante nelle considerazioni di investimento.
- Servizi di pubblica utilità, assicurazioni, turismo e logistica sono tra i settori in cui i nostri professionisti degli investimenti hanno iniziato a interrogarsi sugli effetti delle condizioni climatiche estreme.
- A livello settoriale, l'effetto dirompente della siccità sulle catene di approvvigionamento è un aspetto che gli investitori dovrebbero tenere d'occhio nel 2024 e oltre.
A tutti piace parlare del clima, compresi i leader di molte tra le più grandi imprese del mondo. Recentemente, le menzioni di eventi legati al clima nelle videoconferenze trimestrali con gli investitori delle società USA quotate nell'S&P 500 hanno raggiunto un picco pluriennale. Alla fine del 2023, Barclays Research ha rilevato che le dichiarazioni di "condizioni meteorologiche estreme" erano destinate ad aumentare di circa il 40% rispetto al 2022, in particolare in relazione agli incendi boschivi. Nel 2023, negli Stati Uniti si sono verificati 28 eventi meteorologici eccezionali, più del doppio rispetto al decennio precedente.
Dalla pioggerellina leggera al nubifragio: il moltiplicarsi degli eventi climatici gravi negli USA
Numero di calamità costate 1 miliardo di dollari nell'ultimo decennio
Dagli incendi in Nord America ed Europa alle inondazioni in Asia, le condizioni climatiche estreme stanno avendo effetti significativi ed eterogenei sui risultati finanziari e sulle prospettive di molte società e industrie. In questo articolo, i nostri professionisti degli investimenti condividono alcune delle loro ultime teorie, puntando i riflettori sui servizi dei settori della pubblica utilità, le assicurazioni, l'ospitalità e la logistica e valutando le prospettive per le catene di approvvigionamento.
Servizi di pubblica utilità: una polveriera di rischi legati all'aumento delle temperature
"Per le utility americane, il rischio di investimento associato ai gravi eventi climatici è molto più evidente rispetto a uno o due decenni fa", afferma Dominic Phillips, analista degli investimenti azionari. "In particolare, il rischio di incendi boschivi sta modificando radicalmente i profili di rendimento e gli spread di credito per alcune società."
In California e in altri stati a rischio di incendi boschivi, il settore ha dovuto fare i conti con miliardi di dollari di passività per spese legali negli ultimi anni. Dominic prevede che le società di pubblica utilità con esposizioni significative al rischio di incendi possano assistere a un ulteriore aumento del costo del capitale proprio. "A parità di tutte le altre condizioni, gli attuali standard legali e le normative dei singoli stati federati suggeriscono che gli investitori azionari potrebbero ragionevolmente aspettarsi che le utility esposte agli incendi boschivi compenseranno tale rischio aggiuntivo", aggiunge.
"La mitigazione degli incendi è diventata un importante elemento positivo di differenziazione per alcuni dei crediti statunitensi che rientrano nelle mie responsabilità", afferma Julian James, analista degli investimenti a reddito fisso. "Quando vedo che un'azienda utilizza la tecnologia di sicurezza e che progredisce verso l'interramento di una parte significativa delle linee di distribuzione in aree ad alto rischio di incendio, questo cattura la mia attenzione".
Naturalmente, gli incendi sono solo una delle conseguenze del caldo estremo. L'aumento delle temperature contribuisce anche a creare altri rischi - e ad aggravarli, direttamente e indirettamente, - spesso in modo complesso. Ad esempio, nei periodi di caldo torrido, le riserve idriche possono essere soggette a un aggravio eccessivo e la domanda di elettricità può salire alle stelle. A fronte della consapevolezza di come questo tipo di tempesta perfetta possa colpire le utility, il nostro team ESG di recente ha analizzato l'esposizione allo stress idrico di una selezione di imprese europee.
Le società elettriche sono tra i maggiori utilizzatori di acqua a livello aziendale. Storicamente, l'energia idroelettrica, che dipende in gran parte da un'adeguata e libera disponibilità di acqua dolce, rappresenta oltre il 10% degli utili complessivi del settore europeo. Le recenti ondate di siccità hanno fatto sì che le centrali idroelettriche funzionassero al di sotto della capacità ottimale, con i bacini idrici rimasti ben al di sotto dei livelli storici per un lungo periodo.
La ridotta capacità operativa, le interruzioni temporanee dell'attività e gli espedienti per sostenere la disponibilità idrica hanno pesato sugli utili. Nei primi sei mesi del 2022, ad esempio, la società elettrica portoghese EDP ha riferito un dimezzamento della produzione di energia idroelettrica a causa delle condizioni di grave siccità, con un conseguente calo degli utili di 184 milioni di euro. A metà del 2023, la società ha riportato una ripresa dei livelli dei giacimenti all'80% (al di sopra della media storica), unitamente a una marcata ripresa della produzione di energia.
"Abbiamo riscontrato un'esposizione significativa al rischio di stress idrico in una selezione delle principali utility europee", afferma Tom Crocker, analista ESG nel settore energetico. "Ciò rappresenta una vulnerabilità per le operazioni e per gli utili futuri di cui è fondamentale tenere conto, insieme ad altre analisi finanziarie più tradizionali".
Acque insidiose: le aziende di servizi pubblici europee affrontano un notevole stress idrico
Percentuale di impianti idroelettrici e termici esposti a diversi livelli di rischio idrico
Riassicuratori e assicuratori: le prospettive incerte gettano ombre sul futuro
I premi assicurativi sono aumentati o è più difficile ottenere l'ampiezza di copertura desiderata? Se così fosse, potrebbe essere dovuto in parte a condizioni meteorologiche estreme. Dato che uragani, inondazioni e incendi possono comportare ingenti obblighi di liquidazione a favore dei loro clienti, le compagnie assicurative cercano in genere di proteggersi contro le catastrofi naturali con i riassicuratori. Purtroppo, il moltiplicarsi di eventi meteorologici estremi ha indotto i riassicuratori ad aumentare i prezzi o addirittura ad abbandonare alcune aree di copertura. E alcuni assicuratori hanno quindi seguito l'esempio.
L'aumento dei costi di riassicurazione è stato notevole. Ad esempio, il broker riassicurativo Gallagher Re ha rilevato che durante il ciclo di rinnovo di metà anno del 2023, il tasso tipico di riassicurazione negli USA (rapporto tra premio pagato e potenziale perdita recuperabile) è salito fino al 50% per le polizze che in precedenza avevano subito richieste di liquidazione di sinistri per catastrofi naturali.
In Europa, gli aumenti dei tassi sono stati finora relativamente modesti: nell'ordine del 10%, circa. Date le ondate di calore, i nubifragi, gli incendi e le inondazioni osservate negli ultimi anni, alcuni dirigenti del settore assicurativo hanno paventato la possibilità di aumenti sostanziali.
"L'aumento delle perdite dovute a catastrofi naturali ha messo in subbuglio i mercati delle riassicurazioni a livello globale", afferma Rob Grube, analista degli investimenti azionari. Di conseguenza, negli ultimi cinque anni la perdita media assicurata rettificata per l'inflazione su dieci anni consecutivi è raddoppiata. Oltre la metà dell'aumento è stato rappresentato da grandine, incendi e altre calamità secondarie. "La convenienza e la disponibilità di assicurazioni immobiliari potrebbero continuare a trovarsi in difficoltà nel prossimo futuro".
L'analista degli investimenti a reddito fisso Mandeep Saini concorda con quanto segue: "A mio avviso, alcuni assicuratori retail avranno difficoltà ad affrontare queste condizioni climatiche estreme", afferma. "Le recenti perdite dovute a vento forte e grandine hanno inciso sui rapporti di capitale, limitando la capacità di aumentare i prezzi, aumentando la pressione sulle valutazioni e sottolineando la necessità per le aziende di adattarsi meglio a questa nuova realtà. Di conseguenza, alcune compagnie stanno semplicemente scegliendo di abbandonare certe regioni o mercati".
Una perdita e mezzo: le perdite da record sono state di circa il 50% superiori alla media
Eventi meteorologici e altre calamità naturali
Turismo e viaggi: dagli smottamenti europei alle turbolenze negli Stati Uniti
Negli Stati Uniti, le compagnie aeree sono state tra le società più visibilmente colpite dai cambiamenti climatici, a seguito di una serie di grandi tempeste verificatesi tra la fine del 2022 e la metà del 2023. Alaska Airlines, ad esempio, ha affermato che le cattive condizioni meteorologiche registrate nel quarto trimestre del 2022 le sono "costate" quasi 45 milioni di dollari di mancati introiti.
"Mi sorprende la portata della volatilità generata da fattori che sfuggono al controllo del management delle compagnie aeree, tra cui eventi climatici estremi, attività irrazionali dei competitor, tensioni sul mercato del lavoro, prezzi petroliferi, guerre ed attentati terroristici", afferma Cheryl Frank, gestore di portafoglio azionario di Capital Group. "Tutto questo sottolinea davvero l'importanza di disporre di bilanci solidi".
Proprio mentre il periodo delle tempeste in Nord America stava volgendo al termine, la Commissione europea ha osservato1 che "i crescenti rischi climatici, evidenziati dagli eventi meteorologici estremi e dagli incendi boschivi e inondazioni senza precedenti nell'estate [2023] ... pesano sulle prospettive" per il turismo europeo e l'economia più in generale. La Grecia è stata tra i paesi più colpiti. Ad esempio, gli incendi boschivi di luglio 2023 che hanno devastato l'isola di Rodi hanno messo in fuga quasi 8.000 turisti dalle strutture ricettive gestite dal Gruppo TUI; l'operatore di viaggi con sede in Germania ha dichiarato di aspettarsi una perdita di 25 milioni di euro sui risultati dell'intero anno. In risposta a un aumento delle perturbazioni, alcuni operatori di viaggio stanno valutando la possibilità di introdurre un'assicurazione per i turisti che si recano in località a rischio di perturbazioni atmosferiche e climatiche.
Diamo (ma non vorremmo) un caloroso benvenuto al caldo: variazione della domanda turistica nell'Europa post-innalzamento delle temperature
Potenziali vincitori e vinti in due scenari di riscaldamento
rispetto al 2019 in termini percentuali
Logistica: gestire il benessere e la produttività della forza lavoro in un contesto di aumento delle temperature
L'analisi dei dati sugli infortuni sul lavoro condotta dall'OSHA (Occupational Safety & Health Administration) degli Stati Uniti ha evidenziato che gli addetti alle consegne e ai magazzini sono tra i più colpiti dal caldo estremo.
In assenza di misure di mitigazione, il caldo estremo ha un forte impatto sulla produttività. Uno studio accademico2, ad esempio, ha suggerito che l'esposizione al caldo ha determinato una perdita di produttività globale annua di circa 300 miliardi di dollari. Lo stress termico espone inoltre i datori di lavoro a rischi legali, soprattutto alla luce delle nuove norme e linee guida proposte a livello statale e federale dall'OSHA. In particolare, la capacità dell'OSHA di far rispettare la normativa in materia di sicurezza termica è stata rafforzata con i nuovi standard federali delineati nel documento "Working in Outdoor and Indoor Heat Environments" (Lavorare in ambienti caldi, esterni e interni), incoraggiando così l'amministrazione ad aumentare il proprio presidio.
Di conseguenza, stanno emergendo preoccupazioni per la salute e la sicurezza in merito alle malattie correlate allo stress termico, in particolare per le società di e-commerce e della logistica. Ad esempio, a partire dal 2024, una società di logistica statunitense garantirà che tutti i furgoni acquistati per la sua flotta di consegne siano dotati di condizionatori per rispondere alle preoccupazioni legate al caldo lamentate dalla forza lavoro. I datori di lavoro dovranno sempre più considerare l'impatto dell'incremento dei costi di raffreddamento e per il carburante, le responsabilità legali e la potenziale perdita di produttività in ambienti ad alto rischio.
"La gestione dello stress termico comincerà, a mio avviso, ad avere un impatto più significativo sugli utili delle società di consegna e magazzinaggio", afferma Wesley Phoa, gestore del portafoglio Solutions di Capital Group. "È chiaro che c'è da raggiungere un compromesso con l'aumento dei costi energetici per il raffreddamento, ma sarà interessante vedere quali aziende decideranno di effettuare ingenti investimenti, necessari per mantenere la produttività, minimizzare il rischio normativo e migliorare i rapporti con la forza lavoro".
Una triplice minaccia: i principali risultati del nostro studio dello stress termico nelle società di distribuzione statunitensi
Analisi di Capital Group a soli fini illustrativi
Considerazioni finali: un avvertimento meteorologico per le catene di approvvigionamento?
Oltre agli effetti specifici per settore già discussi, l'impatto del clima estremo sulle catene di approvvigionamento è qualcosa che ritengo gli investitori dovrebbero monitorare attentamente nel 2024 e oltre.
Le ondate di siccità possono avere un impatto notevole su una vasta gamma di industrie che dipendono dal trasporto marittimo per l'acquisto di materie prime o il trasporto di prodotti. Gli episodi di siccità sono aumentati di un terzo negli ultimi due decenni e, secondo le Nazioni Unite, si prevede che saranno più frequenti e duraturi3. La storia recente offre numerosi esempi delle ripercussioni possibili.
Nel 2022, ad esempio, il livello medio dell'acqua in alcuni tratti del fiume Yangtze in Cina è diminuito di circa la metà4, causando significativi ritardi nelle spedizioni che passano per un corso d'acqua lungo il quale vengono trasportate ogni anno tre miliardi di tonnellate metriche di merci. Inoltre, la ridotta capacità idroelettrica ha limitato le forniture di energia per i produttori di componenti auto e di chip, causando ulteriori interruzioni nelle catene di approvvigionamento. Più recentemente, l'Autorità del Canale di Panama ha definito la siccità tra la fine del 2023 e l'inizio del 2024 come la peggiore registrata nella regione da oltre 70 anni. Le condizioni di siccità hanno portato a "ingorghi" di enormi navi container che trasportavano carburante, frutta, iPhone e vino, per citare solo alcune categorie merceologiche interessate. Le interruzioni, dovute agli eventi climatici, della navigabilità del Canale di Panama, che collega gli oceani Atlantico e Pacifico, hanno avuto un impatto particolarmente significativo sul commercio globale in un periodo di aumentati rischi di sicurezza lungo il Canale di Suez, un altro passaggio chiave nelle rotte commerciali marittime globali.
Più in generale, l'opinione che il clima estremo stia diventando sempre più un problema sembra essere in aumento tra investitori, autorità di regolamentazione e governi. Basandosi sulle opinioni di quasi 1.500 accademici, dirigenti d'azienda e funzionari governativi, nel 2024 il World Economic Forum ha identificato le condizioni meteorologiche estreme come la preoccupazione principale per il prossimo decennio, avvertendo che si prevede che gli eventi meteorologici estremi diventeranno ancora più gravi nei prossimi 10 anni.
Come investitori a lungo termine, notiamo anche che gli eventi climatici estremi, spesso causati o esacerbati dai cambiamenti climatici, stanno creando rischi finanziari e normativi significativi, eterogenei e inediti.
Alcune società non hanno ancora preso atto della tempesta in arrivo. Altre sono già pronte a "tirare fuori gli ombrelli". Individuare quali di queste società sono più propense a destreggiarsi in condizioni climatiche estreme nei prossimi anni e decenni è tutt'altro che semplice. Tuttavia, la necessità di uno studio approfondito dei loro fondamentali in questo senso è evidente, come il sole in un cielo limpido e azzurro.
1. European Commission’s European Economic Forecast, Summer 2023 Institutional Paper. Published September 2023.
2. DARA and the Climate Vulnerable Forum, 2022. Matthew A. Borg, Jianjun Xiang, Olga Anikeeva, Dino Pisaniello, Alana Hansen, Kerstin Zander, Keith Dear, Malcolm R. Sim, Peng Bi, Occupational heat stress and economic burden: A review of global evidence, Environmental Research, Volume 195, 2021, 110781, ISSN 0013-9351, https://doi.org/10.1016/j.envres.2021.110781
3. United Nations Convention to Combat Desertification, “Drought in Numbers 2022.”
4. Bloomberg News. "Power Crunch in Sichuan Adds to Manufacturers’ Woes in China."August 21, 2022.