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Insight sugli investimenti di Capital Group

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Azioni globali
Prospettive per il mercato azionario: tre temi per un mercato in espansione
Chris Buchbinder
Gestore di portafoglio azionario
Martin Jacobs
Analista degli investimenti azionari
Gerald Du Manoir
Gestore di portafoglio azionario

Dopo un forte rally nella prima metà dell'anno, le azioni sembrano destinate ad affrontare il secondo semestre con un forte vento favorevole e prospettive ancora più rosee. Sebbene i rischi di una battuta d'arresto continuino a persistere, il buon andamento dei consumi e i solidi utili societari corroborano una visione ottimistica per la metà del 2024.


A fronte di un'inflazione persistente, l'economia statunitense continua a mostrarsi forte. I mercati del lavoro, la spesa per i consumi e i fondamentali delle società rimangono in salute. Gli analisti di Wall Street prevedono che gli utili delle società dell'Indice S&P 500 cresceranno di oltre il 10% quest'anno e accelereranno ulteriormente nel 2025.


Al di fuori degli Stati Uniti, si prevede che la crescita degli utili in Europa sia sostanzialmente inferiore, anche se ancora in territorio positivo. Nei mercati emergenti, gli economisti ipotizzano una forte ripresa degli utili dopo il calo registrato nel 2023. Anche in Cina, dove l'economia lenta ha gettato una lunga ombra, si ravvedono i primi segnali di un'inversione di tendenza in alcuni settori.


L'accelerazione della crescita degli utili può stimolare i rendimenti azionari

L'immagine riporta quattro serie di barre che raffrontano la crescita annua degli utili per il 2023 e la crescita stimata degli utili per il 2024 e il 2025 dei titoli di Stati Uniti (Indice Standard & Poor's 500), Europa (Indice MSCI Europe), Giappone (Indice MSCI Japan) e mercati emergenti (Indice MSCI Emerging Markets). Le stime e la crescita degli utili sono le seguenti: per gli Stati Uniti, una crescita dello 0,5% nel 2023, dell'11,1% nel 2024 e del 14,0% nel 2025; per l'Europa, dello 0,7% nel 2023, del 5,0% nel 2024 e del 10,1% nel 2025; per il Giappone, dell'8,5% nel 2023, dell'11,1% nel 2024 e dell'8,4% nel 2025; e per i mercati emergenti, di -13,7% nel 2023; del 18,1% nel 2024 e del 14,5% nel 2025. Sotto ogni serie di barre sono riportati i rapporti prezzo-utili attuali e medi su 10 anni al 31 maggio 2024 per ciascuna regione. Per gli Stati Uniti, il rapporto P/E attuale è pari a 20,3 volte gli utili e la media decennale è pari a 17,8 volte gli utili; per l'Europa, il rapporto P/E attuale è pari a 13,6 volte gli utili e la media decennale è pari a 14,3 volte gli utili; per il Giappone, il rapporto P/E attuale è pari a 15,3 volte gli utili e la media decennale è pari a 14,2 volte; per i mercati emergenti, il rapporto P/E attuale è pari a 12,1 volte gli utili e la media decennale è pari a 12,2 volte gli utili.

Fonti: Capital Group, FactSet, MSCI, Standard & Poor's. La crescita annua stimata degli utili è rappresentata dalla media delle stime di consensus degli utili per azione per gli anni che terminano a dicembre 2024 e dicembre 2025, rispettivamente, per l'Indice S&P 500 (Stati Uniti), l'Indice MSCI Europe (Europa), l'Indice MSCI Japan (Giappone) e l'Indice MSCI Emerging Markets (mercati emergenti). Stime aggiornate al 31 maggio 2024. Il rapporto prezzo/utili (P/E) a termine viene calcolato dividendo il prezzo del titolo di una società per l'utile annuo stimato per azione della società nei 12 mesi successivi.

Prevediamo una solida crescita economica per il resto dell'anno e per il 2025, il che potrebbe favorire un contesto di crescita degli utili in tutti i settori e le industrie, che, a sua volta, dovrebbe determinare un rally del mercato in espansione, dal momento che la crescita degli utili è il principale fattore trainante dei rendimenti.


Inoltre, le valutazioni dei mercati azionari non appaiono particolarmente eccessive. Al 30 aprile 2024, i rapporti prezzo/utili della maggior parte dei mercati erano vicini o leggermente superiori alle loro medie decennali.


Certamente ci sono dei rischi per i mercati e gli investitori. L'inflazione sta calando, tuttavia rimane fastidiosamente elevata. Le tempistiche di eventuali tagli dei tassi d'interesse da parte della Federal Reserve non sono chiare. Le tensioni tra Stati Uniti e Cina sono sempre maggiori e proseguono le guerre in Ucraina e in Medio Oriente. I ribassi del mercato sono inevitabili, ma con il passare del tempo i mercati hanno avuto una tendenza al rialzo, raggiungendo più volte nuovi massimi in un determinato ciclo. 


Per questo motivo ci concentriamo sull'individuazione di potenti forze di crescita, come l'innovazione, la produttività e il reshoring delle catene di approvvigionamento. Le flessioni non mancano, ma non hanno alterato la traiettoria di lungo periodo. Di seguito riportiamo tre temi chiave su cui poniamo l'attenzione.


1)  Il potenziale dell'intelligenza artificiale (IA) si sta espandendo oltre il settore tecnologico


Con il suo potenziale illimitato di trasformazione dei settori e del modo in cui le persone svolgono il proprio lavoro, l'intelligenza artificiale rappresenta un'opportunità d'investimento interessante. Questo ha suscitato un forte entusiasmo per i titoli dei colossi tecnologici pionieri dell'IA.


Per gli investitori, la chiave del successo sarà identificare i potenziali vincitori. Per farlo è necessario comprendere lo "stack" dell'IA, ovvero i quattro livelli di tecnologia che consentono all'IA di funzionare. Le società si contendono una posizione in ogni livello: semiconduttori, infrastrutture, applicazioni e modelli di IA stessi.


Alphabet, Meta e Microsoft hanno investito decine di miliardi di dollari per dominare più livelli dello stack. Questo include investimenti consistenti per lo sviluppo di modelli, la realizzazione di infrastrutture cloud e la messa a punto di chip avanzati. Sebbene queste società stiano investendo nei propri processori, i principali produttori di chip come NVIDIA, Broadcom e Micron mantengono attualmente una posizione dominante sul mercato.


I colossi tecnologici stanno investendo massicciamente nei data center e in altri progetti di capitale

Il grafico a barre mostra la percentuale delle spese totali in conto capitale dell'Indice S&P 500 attribuibili ad Alphabet, Amazon, Meta e Microsoft dal 2014 al 2025, mentre le previsioni per il 2024 e il 2025 si basano sulle stime di consensus degli analisti. Le percentuali sono state del 4% per il 2014, del 4% per il 2015, del 5% per il 2016, del 7% per il 2017, del 10% per il 2018, dell'11% per il 2019, del 16% per il 2020, del 19% per il 2021, del 19% per il 2022 e del 16% per il 2023. Si stima che saranno pari al 22% per il 2024 e al 23% per il 2025.

Fonti: Capital Group, FactSet, Standard & Poor's. La percentuale di Big Tech sul totale degli investimenti rappresenta la spesa totale in conto capitale di Alphabet, Amazon, Meta e Microsoft rispetto alla spesa totale in conto capitale dell'Indice S&P 500. Dati al 30 maggio 2024.

Sebbene l'IA sia un fenomeno entusiasmante e con ogni probabilità avrà un grande impatto sul nostro modo di lavorare e di vivere, è un ciclo di prodotti e sarà soggetto alle stesse leggi economiche e al sentiment degli investitori che caratterizzano gli altri cicli di prodotti. Abbiamo assistito a modelli simili alla fine degli anni Novanta, con l'espansione e l'esplosione della bolla tecnologica e delle telecomunicazioni. Pur non ritenendo che in questo periodo siamo in una bolla, è molto probabile che alcuni di questi titoli subiscano una flessione.


Stiamo studiando ogni livello dello stack per determinare quali società riteniamo avere le migliori possibilità di essere vincenti. A certi livelli questo è relativamente semplice, perché poche società hanno i mezzi tecnici e finanziari per competere con successo.


Il potenziale dell'IA va ben oltre le società tecnologiche. La necessità di costruire enormi data center sta trainando la domanda di attrezzature per l'edilizia e l'ingegneria di Caterpillar, ad esempio. Poiché i data center per l'IA richiedono grandi quantità di elettricità, la costruzione di questi centri porterà anche alla domanda di una serie di fonti energetiche. E dal momento che diversi colossi del settore tecnologico si sono impegnati ad azzerare le emissioni di anidride carbonica, l'uso dell'energia nucleare potrebbe subire un'impennata. A giugno 2023, ad esempio, Microsoft ha stretto un accordo con Constellation Energy per alimentare uno dei suoi data center con energia nucleare.


2)  Ci sono numerose opportunità al di fuori degli Stati Uniti


I titoli delle Magnifiche sette – Microsoft, Apple, Alphabet, Amazon, NVIDIA, Meta e Tesla – strettamente associati all'IA e ad altre tendenze tecnologiche non sono gli unici a poter offrire solide opportunità di investimento. Al di fuori degli Stati Uniti, ci sono sempre più società capaci di concorrere con imprese di prim'ordine.


Ad esempio, nel 2023 i primi sette contributi dell'Indice MSCI EAFE, un'ampia misura dei mercati sviluppati in Europa e Asia, sono giunti da società che hanno superato la loro coorte statunitense dall'inizio del 2022, mettendo a segno un aumento di oltre il 40%. Le società non statunitensi rappresentano un'ampia gamma di settori e includono l'azienda sanitaria Novo Nordisk, il produttore di apparecchiature per chip informatici ASML, il colosso del software SAP e il gigante bancario HSBC.


Sette società non statunitensi hanno superato le Magnifiche sette dal 2022

Il grafico a linee confronta il rendimento cumulativo dei titoli delle Magnifiche sette con i titoli delle sette maggiori società che contribuiscono all'Indice MSCI EAFE, un'ampia misura dei mercati sviluppati non statunitensi, dal 1° gennaio 2022 al 31 marzo 2024. I titoli delle Magnifiche sette statunitensi sono Microsoft, Apple, NVIDIA, Amazon, Meta, Tesla e Alphabet. I titoli delle Magnifiche sette non statunitensi sono Novo Nordisk, ASML, SAP, Toyota, HSBC, Siemens e UBS. I rendimenti cumulativi per entrambi i gruppi sono indicizzati a 100 al 1° gennaio 2022. Le Magnifiche sette non statunitensi hanno chiuso con un valore indicizzato pari a 164,9, superando le Magnifiche sette degli Stati Uniti, che hanno registrato un valore finale di 137,9.

Fonti: Capital Group, FactSet, Morningstar. I titoli delle Magnifiche sette hanno rappresentato i sette principali contributi ai rendimenti per il 2023 dell'Indice S&P 500. Le Magnifiche sette non statunitensi hanno contribuito in misura maggiore ai rendimenti del 2023 dell'Indice MSCI EAFE. I rendimenti cumulativi sono indicizzati a 100 il 1° gennaio  2022 e riportati fino al 31 marzo 2024, e sono calcolati su base equamente ponderata per i sette titoli di ciascun gruppo. I risultati passati non sono una previsione dei risultati futuri.

Assistiamo a un mercato che si espande oltre le Magnifiche sette. Il re-rating, o l'aumento dei prezzi delle azioni, dei settori si sta ampliando e coinvolge i mercati azionari globali. Tuttavia, il re-rating comporta un aumento delle valutazioni, per cui come investitori attivi dobbiamo diffidare dei gruppi di titoli associati ai trend di mercato e concentrarci sulle prospettive di crescita delle singole società. È ragionevole pensare in modo globale alla ricerca di società con posizioni di mercato dominanti e un forte potenziale di domanda per le loro offerte.


Il produttore olandese di apparecchiature per semiconduttori ASML, ad esempio, sta cercando di sfruttare la crescente domanda globale di semiconduttori per sostenere la costruzione di infrastrutture cloud e di IA. Il colosso farmaceutico AstraZeneca ha investito in modo ingente in ricerca e sviluppo, dando vita a una ricca pipeline di terapie contro il cancro e le malattie rare in fase avanzata di sviluppo. Il produttore aerospaziale Airbus e il costruttore di motori a reazione Safran cercano di beneficiare dell'aumento della domanda globale di viaggi aerei.


3) I leader del settore tecnologico stanno rimodellando il panorama dei dividendi


A lungo ritenuti appannaggio di industrie mature con prospettive di crescita in rallentamento, i dividendi stanno guadagnando terreno tra i colossi dell'informatica. Meta, Alphabet e Salesforce hanno introdotto i dividendi nella prima metà del 2024 e tali annunci sembrerebbero cambiare la narrativa.


I dividendi di Meta e Alphabet possono essere considerati un segnale di disciplina del capitale tra gli innovatori tecnologici e un impegno a favore dei rendimenti per gli azionisti. Le società tecnologiche hanno rappresentato il 14,1% del totale dei dividendi in contanti pagati dalle società dell'S&P 500 nel 2023, diventando così il secondo maggior contributo per settore in termini di dollari.


Il settore tecnologico è al secondo posto nei pagamenti di dividendi in contanti

Il grafico mostra le variazioni delle percentuali dei dividendi in contanti totali pagati dalle società dell'S&P 500 ripartite per settore dal 1999 al 2023. Le percentuali sono le seguenti: per i titoli finanziari, dal 21,4% nel 1999 al 17,1% nel 2023; per il settore informatico, dal 3,5% nel 1999 al 14,1% nel 2023; per il settore sanitario, dal 10,4% nel 1999 al 13,4% nel 2023; per i beni di consumo primari, dal 12,5% nel 1999 al 13,5% nel 2023; per l'energia, dall'11,1% nel 1999 al 9,3% nel 2023; per gli industriali, dal 10,0% nel 1999 al 9,2% nel 2023; per i beni di consumo discrezionali, dal 6,7% nel 1999 al 5,7% nel 2023; per gli immobili, dallo 0,3% nel 1999 al 5,4% nel 2023; per i servizi di pubblica utilità, dal 7,7% nel 1999 al 5,1% nel 2023; per i servizi di comunicazione, dall'11,9% nel 1999 al 4,3% nel 2023; e per i materiali, dal 4,5% nel 1999 al 3,0% nel 2023. Il grafico include una tabella che elenca le 10 maggiori società che distribuiscono dividendi, in miliardi di dollari, nel 2023: Microsoft con $ 20,7 mld, Apple $ 15,1 mld, Exxon Mobil $ 14,9 mld, Kenvue $ 14,6 mld, JPMorgan Chase $ 13,5 mld, Johnson & Johnson $ 11,8 mld, Chevron $ 11,3 mld, Verizon $ 11,0 mld, AbbVie $ 10,5 mld e Pfizer $ 9,2 mld.

Fonti: Capital Group, FactSet, Standard & Poor's. Al 31 dicembre 2023. I risultati passati non sono una previsione dei risultati futuri.

Sebbene i rendimenti da dividendo di molte società tecnologiche siano modesti, gli importi in dollari sono ingenti e prevediamo una forte crescita costante degli utili sia quest'anno che nel 2025. L'ampliamento delle opportunità di crescita economica dovrebbe favorire la crescita degli utili delle società che pagano dividendi. In questo modo si possono creare opportunità per le strategie orientate ai dividendi di generare reddito e di partecipare maggiormente all'apprezzamento del mercato.


Per gli investitori alla ricerca di reddito corrente, le società tecnologiche, aerospaziali ed energetiche hanno introdotto o aumentato i dividendi. I produttori di semiconduttori Broadcom e Texas Instruments nonché General Electric, che produce e fornisce servizi per i motori a reazione, hanno incrementato i loro dividendi dalla fine del 2023. Analogamente, la società energetica Canadian Natural Resources ha aumentato il valore del proprio dividendo, nonostante la volatilità dei prezzi del petrolio.


Date le prospettive di una solida crescita globale e di fondamentali sani, i mercati azionari si stanno ampliando. Sebbene i mercati azionari statunitensi siano destinati a registrare risultati positivi, probabilmente non saranno l'unica fonte di rendimenti superiori. Tuttavia, a fronte degli interrogativi sull'inflazione, sui tassi e sul commercio globale, sarà fondamentale investire in modo selettivo.



Chris Buchbinder è gestore di portafoglio azionario con 28 anni di esperienza nel campo degli investimenti (al 31/12/2023). Ha conseguito una laurea in economia e relazioni internazionali presso la Brown University.

Martin Jacobs è gestore di portafoglio azionario con 35 anni di esperienza nel campo degli investimenti (al 31/12/2023). Ha conseguito un MBA a Wharton e un diploma di laurea presso la University of Southern California. Jacobs è titolare CFA e membro del CFA Institute.

Gerald Du Manoir è gestore di portafoglio azionario con 34 anni di esperienza nel campo degli investimenti (al 31/12/2023). Ha conseguito una laurea in finanza internazionale presso l'Institut Supérieur de Gestion di Parigi.


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